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Home Page  •  Rete Civica di Milano  •  Rete Cittadini Milano - home  •  Alessandro Rizzo LD  •  Message
 
  Friday 11 March 2005 11:39:31  
From:
Alessandro Rizzo   Alessandro Rizzo
 
Subject:

Voto ai migranti

 
To:
Alessandro Rizzo LD   Alessandro Rizzo LD
 
Carissime e carissimi,
 sempre a riguardo del principio di inclusione sociale e di costituzione di una società plurale e fondata sull'eguaglianza sostanziale delle cittadine e dei cittadini, senza esclusioni di stampo etnico, culturale e religioso, di genere e di orientamento sessuale, riporto questo esempio di istituzione, tramite procedimento regolamentare, del riconoscimento del diritto di elettorato attivo e passivo per le immigrate e gli immigrati che vivono il nostro territorio, che si imbattono nelle problematiche della nostra società e della nostra comunità, con le conseguenti contraddizioni della modernità, elemento basilare per una società multiculturale, dell'interazione e del confronto positivo tra le persone. Il proponimento è riferibile anche alla potestà legislativa regionale e sarebbe un presupposto essenziale per attuare la sentenza della Corte Costituzionale, che spinge a definire canali e promuovere iniziative che implementino e allarghino il comprensorio dei diritti per una democrazia partecipata e includente.
Fraterni saluti
Alessandro Rizzo
Candidato alle elezioni regionali
Comunisti Italiani




Voto ai migranti.
Ordine del giorno dell'Ulivo presentato al Consiglio Provinciale di Cremona
Diritti degli immigrati.
Proposta di modifica dello Statuto della Provincia
Roma, 4 novembre 2003
Ordine del giorno
Il Consiglio Provinciale
Considerato che:
- la Provincia di Cremona sostiene da anni iniziative a favore dell'integrazione degli immigrati attraverso i numerosi progetti che si possono sintetizzare nelle attività dell'osservatorio sull'immigrazione e che più in particolare gli obiettivi dell'intera progettualità sono sempre stati mirati alla promozione di processi d'inserimento e partecipazione nell'ottica dell'eliminazione delle disuguaglianze sociali e della rimozione degli ostacoli alla parità dei diritti e delle opportunità, per un pieno riconoscimento di cittadinanza sociale;
- tutto questo non può essere messo in atto senza la consapevolezza che la società in cui viviamo non corrisponde più ai modelli tradizionali, ma è profondamente mutata; la nostra è, infatti, a tutti gli effetti, una società multiculturale, dove per multiculturalismo si intende una forma di descrizione di ciò che avviene quando persone diverse imparano a convivere e a confliggere, intendendo il conflitto non come fenomeno patologico, ma come parte del diritto alla diversità;
- la partita dei diritti in Italia si gioca nell'attribuzione di significato che viene dato al concetto di cittadinanza, che è ancora ben lontano dal costituire un'accezione molto più ampia da quella di un significato puramente tecnico;
- l'attribuzione di detto significato non può prescindere dal fatto che gli immigrati sono individui che vivono, lavorano, studiano e partecipano alla vita sociale, contribuendo alla crescita del tessuto socioeconomico e culturale locale;
- in proposito anche una sentenza della Corte Costituzionale (n.172/1999) ha dato una definizione che sicuramente crea un precedente di non poco conto: "una comunità di diritti e di doveri più ampia e comprensiva di quella fondata sul criterio della cittadinanza in senso stretto";
- l'art. 13 della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, recepita da molti paesi - tra i quali l'Italia - in quanto norma di diritto internazionale, conferisce ad ogni individuo il diritto di lasciare qualsiasi paese, compreso il proprio e potervi ritornare, collocando in tal modo il diritto di immigrare tra i diritti universali;
- il nuovo testo dell'art. 114 della Costituzione, comma secondo, recita: .."i Comuni, le Provincie, le Città Metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri Statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione;
- l'esperienza dei Consigli Territoriali per l'immigrazione (ex L.40/98), unici organismi di rappresentanza riconosciuti dalla legge, dopo la prima fase appare inadeguata e limitata;
Ritenuto che:
- il diritto di cittadinanza debba essere il "medium" dell'integrazione sociale e allo stesso modo strumento di giustizia, quella giustizia secondo la quale possa avvenire il riconoscimento delle differenze nella sfera pubblica, nell'ottica dell'affermazione di un nuovo concetto di cittadinanza che sia coerente con i principi ispiratori della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che tutti i paesi occidentali riconoscono;
- le politiche di integrazione debbano essere centrali nella politica del paese, anche se si tratta di un processo difficile che si colloca in grandi tensioni, tra globalizzazione e identità;
propone che, sulla base di quanto sopra esposto:
1) attraverso gli strumenti politici più idonei, venga sollecitato il parlamento italiano affinché si creino al più presto le condizioni per una soluzione legislativa del problema;
2.) in assenza di una soluzione nazionale ed in attesa che il parlamento decida in merito all'adeguamento della normativa, possano essere formulate proposte per una variazione dello Statuto della Provincia;
3).in tal senso, al fine di facilitare l'ammissione degli immigrati all'elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative, possano essere esaminate le modalità possibili per una definizione di un nuovo concetto di cittadinanza, proponendo la modifica dell'art 20 dello Statuto con la seguente integrazione:
per cittadini si intendono:
a) gli iscritti nelle liste elettorali dei comuni della provincia,
b) gli italiani,
c) gli stranieri con regolare permesso di soggiorno,
d) gli apolidi,
e) i cittadini dell'Unione Europea".
4) Al fine del raggiungimento delle finalità sopra esplicitate, la Provincia potrebbe promuovere presso tutti i Comuni del territorio la Carta europea dei diritti dell'uomo nelle città, elaborata a S. Denis il 18 maggio 2000 e sottoscritta da 95 città europee, mirata alla garanzia del rispetto della dignità umana per tutti gli abitanti, senza esclusione alcuna, per l' affermazione dei valori di coesione e di promozione dei più vulnerabili, un ruolo decisivo per la crescita della cultura dei diritti, e la Carta del nuovo municipio, documento sottoscritto da numerosi amministratori ed esponenti dell'associazionismo, presentato al Forum di Porto Alegre 2000, che propone una nuova municipalità che sostenga dal basso la globalizzazione dei diritti. (All. A e B).
Il consiglio Provinciale, pertanto, da mandato alla Giunta e alla Commissione Affari Istituzionali per procedere alla modifica dello Statuto e ai conseguenti provvedimenti, compresa la possibilità di regolamentare le procedure per l'accesso al voto degli immigrati regolarmente residenti in provincia di Cremona.


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