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La motivazione
ATDAL, nasce nel 2002 per iniziativa di Armando Rinaldi, ex dirigente di una multinazionale costretto a concordare le dimissioni a dicembre 1999 a 51 anni di età e con 34 anni di contributi versati.
La motivazione di fondo deriva dal constatare che mentre gli imprenditori continuano a sostenere che si può produrre fino a 65 anni, gli stessi imprenditori fanno di tutto per liberarsi delle persone vicine ai 50 anni (oggi, vicine ai 40-45 anni!). Queste persone vedono allontanarsi il momento della pensione e profilarsi un lungo periodo di grandi difficoltà, a volte di situazioni drammatiche sia dal punto di vista finanziario che personale.
Il fenomeno riguarda indistintamente tutti i lavoratori, da quelli delle piccole aziende, dove la non applicabilità dellart. 18 permette di licenziare senza giusta causa, a quelli delle medie e grandi imprese in cui da anni la pratica del mobbing permette di liberarsi alla spicciolata dei lavoratori indesiderati costringendoli alle dimissioni.
Le cronache riportano spesso di grandi ristrutturazioni aziendali che comportano lespulsione di centinaia di lavoratori. In questi casi la forza e lunità dei lavoratori smuovono il sostegno sindacale e la tutela del Governo riuscendo ad ottenere il ricorso agli ammortizzatori sociali, ai prepensionamenti, ecc.
Al contrario, le cronache riferiscono molto raramente delle centinaia di migliaia di altre lavoratrici e lavoratori espulsi individualmente, abbandonati a se stessi, emarginati e lasciati privi di qualsiasi tutela.
Insieme agli amici conosciuti in questa impresa abbiamo contattato giornalisti, sindacalisti, politici, televisioni, radio, allinizio senza risultati tangibili. Tuttavia in ormai tre anni di attività si è sviluppata una rete di contatti che aggrega oggi circa 1500 tra soci e simpatizzanti, distribuiti in tutta lItalia. I nuclei più numerosi risiedono in Lombardia, Lazio, Veneto, Piemonte, Campania, Puglia e Sicilia.
I contatti sviluppati
Risalendo agli inizi della nostra avventura dobbiamo citare un primo risultato raggiunto dopo un colloquio telefonico con lex-Presidente della Repubblica O.L. Scalfaro, grazie al cui interessamento, si è giunti ad un incontro con Tiziano Treu, uno dei padri delle riforme previdenziali. Treu ha ammesso che le riforme hanno prodotto effetti drammatici in molte famiglie e che nel varo delle stesse (Dini, Amato) non furono valutati gli effetti negativi derivanti dal fatto che nelle aziende, non solo a livello nazionale, è in atto da tempo un processo di espulsione dei lavoratori in età matura. Un fenomeno che, a livello europeo, ha raggiunto una soglia di per lo meno pari a quella della disoccupazione giovanile.
Treu ha anche riconosciuto che gli strumenti della formazione e riqualificazione professionale possono forse funzionare a lungo termine ma non certo risolvere il problema attuale di centinaia di migliaia di 45-50enni disoccupati e senza reddito.
Si sono quindi sviluppati contatti con il Senatore Antonio Pizzinato, con Consiglieri Regionali Lombardi di Rifondazione, con politici di Forza Italia e Lega, con sindacalisti, ecc., molti dei quali hanno preso coscienza del problema e attivato qualche iniziativa.
Il 1° ottobre 2001 il Sole 24Ore, ha pubblicato unindagine da cui risulta che nel solo anno 2000 ben 61.000 lavoratori 45-55enni sono stati espulsi dalle aziende e che solo 1 su 4 di questi, con moltissime difficoltà, avrà lopportunità di trovare un altro lavoro. Lindagine è servita, grazie al sostegno di un Consigliere della Regione Lombardia, a farci raggiungere un importante risultato: lapprovazione, avvenuta il 18/12/2001 con il solo voto contrario dei Radicali, di una Mozione del Consiglio Regionale Lombardo che chiedeva a Governo e Parlamento di istituire una Commissione di Indagine sui lavoratori maturi senza lavoro e senza pensione.
Nel marzo del 2002 la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato si faceva carico del problema varando unindagine conoscitiva. Veniva quindi definito un calendario di audizioni delle parti sociali. Alle audizioni sono convenute diverse associazioni di categoria degli imprenditori (Confindustria, ABI, ANIA, API, ecc.) che hanno presentato posizioni molto spesso strumentali al punto da disconoscere lesistenza della disoccupazione in età matura (i documenti delle varie audizioni sono disponibili per chi li richiedesse). Solo nel settembre del 2004 sono finalmente pervenute al Senato le richieste di audizione da parte delle organizzazioni sindacali tradizionali quali CGIL, CISL e UIL, UGL, CIDA, Federmanager, Unionquadri, Manageritalia.Le loro audizioni si sono svolte nel periodo settembre 2004 gennaio 2005.
La difesa degli interessi di questi lavoratori è quindi toccata per oltre due anni alla nostra piccola associazione convocata al Senato in tre differenti occasioni a parlare della condizione dei disoccupati in età matura e a presentare proposte in tema di diritto al lavoro, ammortizzatori sociali e previdenza.
La nascita di ATDAL
Nel febbraio 2002 nasce ufficialmente lAssociazione ATDAL (Ass. per la Tutela dei Diritti Acquisiti dei Lavoratori) e la sua costituzione viene comunicata con una Conferenza Stampa presso la sede della Regione Lombardia. Le nostre posizioni, raccolte dallANSA, sono state riprese da diversi quotidiani.
Nellaprile del 2002 siamo intervistati dalla rete televisiva LA7 nellambito del programma Mia Economia prodotto da Alan Friedman. Ecco alcune affermazioni importanti fatte da Friedman in conclusione del servizio: 1) il problema dei 45-55enni senza lavoro riguarda oggi MILIONI di individui nel mondo occidentale; 2) pensare a progetti di formazione e riqualificazione professionale vuole dire inventare dei palliativi che non possono produrre che effetti molto limitati; 3) la sola soluzione possibile sta nel ricorso ad un diverso impiego degli Ammortizzatori Sociali.
Dopo quella prima presenza televisiva molti altri interventi hanno trovato accoglienza in diverse trasmissioni radiotelevisive della Rai (Ballarò, Racconti di Vita, Cominciamo Bene, Zapping, Fahrenight) e di altre emittenti (Telelombardia, Sat2000, Telepadania, Stream, Sky News, Radiopadania, Radio Popolare, Radio Lombardia,). Articoli ed interviste sono stati pubblicati dal Sole24Ore, Corriere della Sera, Giorno, Repubblica, Il Giornale, Gente Money, LEspresso, Il Messaggero, Famiglia Cristiana, quotidiani locali e settimanali.
Interventi a livello Istituzionale
In tre successive occasioni (16.10.02 03.04.03 13.11.03) ATDAL è stata ricevuta al Senato dove ha presentato relazioni sul fenomeno dei disoccupati over40 e una serie di proposte di intervento legislativo. Dalle nostre proposte in tema diritto al lavoro è nato un disegno di Legge a firma del Sen. Pizzinato e di altri 70 Senatori, che attende da circa due anni attende di essere discusso in Commissione Lavoro del Senato. Nel maggio ATDAL ha inoltre consegnato alla Presidenza del Senato una mozione di denuncia firmata da circa 3000 cittadini.
Il 25/01/2005 abbiamo organizzato un altro convegno a Roma presso una sede del Senato allo scopo di ripresentare le nostre motivazioni in prossimità della chiusura dei lavori della Commissione di Indagine del Senato, previsti per il mese di marzo 2005.
Altre iniziative di rilievo
Il 21 febbraio 2003 ATDAL ha organizzato alle Stelline di Milano un Convegno sponsorizzato dal Comune e dalla Provincia di Milano, con il patrocinio della Regione Lombardia. Nellarco della giornata oltre 350 persone sono intervenute al Convegno. Hanno parlato economisti, sociologi, lavoratori e lavoratrici vittime della disoccupazione in età matura. Una tavola rotonda moderata dal giornalista del Corriere della Sera, Walter Passerini, ha visto la presenza di una decina di Senatori di maggioranza e di opposizione e del Sottosegretario al Welfare Prof. Alberto Brambilla.
I lavori del convegno sono stati raccolti in un volume e sono oggi impiegati dallassociazione per far conoscere in ogni occasione la realtà della nostra condizione.
Nel settembre del 2003 abbiamo dato vita ad una seconda Associazione no-profit denominata Lavoro Over40 i cui compiti ed obiettivi sono descritti nel sito www.lavoro-over40.it oppure possono essere richiesti ai seguenti recapiti: cel. 340-3793580 oppure allindirizzo e-mail: presidente@lavoro-over40.it
Che cosa ci proponiamo?
Primo obiettivo quello di dare voce e visibilità a questa situazione. Una situazione drammatica per molti lavoratori italiani e per molte famiglie. Aprire canali di confronto istituzionali denunciando anche la palese situazione di incostituzionalità che vede lavoratori ottenere il prepensionamento con meno di 30 anni di contributi perché vittime di grandi processi di ristrutturazione aziendale (Fiat, Poste, ecc.) mentre altri che perdono il posto individualmente, nel silenzio generale, pur con un monte contributi decisamente più cospicuo, devono attendere anni, spesso privi di reddito, la maturazione del loro diritto previdenziale.
Sollevare il problema e difendere gli interessi di chi oggi perde o rischia di perdere il posto di lavoro a 40-50 anni, non ha nessuna possibilità di trovare un'altra occupazione, non ha contributi sufficienti per la pensione e neppure i soldi per poter pagare la volontaria. Per queste persone il rischio è di dover attendere la pensione fino a 65 anni
una vera e propria tragedia.
Iscriversi all Associazione ATDAL costa 20 euro all anno e si è costantemente informati via E-mail o via posta sulle varie iniziative intraprese, sulla presenza su giornali, televisioni , ecc.
iscrizione allAssociazione è aperta a tutti, e, ovviamente, vale sempre il principio che più siamo, più peso abbiamo. Chi non fosse interessato personalmente è gentilmente pregato di diffondere questa informazione ad altre persone.
Cosa non siamo ancora oggi in grado di fare?
ATDAL si sta oggi muovendo come un movimento di opinione. Non abbiamo nelle nostre file esperti legali o sindacali; non siamo quindi in grado di dare consulenza sulle diverse situazioni che tante persone si trovano a vivere. Pensiamo che in un prossimo futuro forse potremo fare anche questo ma oggi il nostro obiettivo è quello di crescere e di fare crescere la nostra associazione, coscienti che solo con unazione decisa, appoggiata dal maggior numero possibile di sostenitori, potremo ottenere risultati positivi per tutti noi.
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