L'Europa e la Lombardia del lavoro nel duemila
Presentazione libro
(Edizioni Comedit - Milano - lire 15 mila)
Questo piccolo libro, di quasi 100 pagine, raccoglie integralmente gli atti di un seminario di riflessione tenutosi il 22 giugno 1998 alla Casa della Cultura di Milano promosso dalle Associazioni Alsole - Assinpol - C.D.R.
Si sono alternati nella riflessione comune - molto ricca di idee e proposte - diversi oratori ognuno dei quali ha espresso una visione della Lombardia molto legata al ruolo sociale e politico istituzionale, ma sostanzialmente in sintonia sulle modifiche strutturali del lavoro. Hanno risposto a domande sulla Lombardia, quali:
Perché in questa regione di privilegi diffusi e ricchezza tra le più avanzate d'Europa, la ricchezza e il lavoro non sono divisi equamente?
Perché la ripresa e lo sviluppo non danno una prospettiva di lavoro stabile e continuativo?
Perché prevale il pessimismo, l'insoddisfazione profonda tra i giovani, sentimenti diffusi di malessere in ampie generazioni di lavoratori?
Come vive le dinamiche sociali e del lavoro e la sua coesione in rapporto all'Europa unita?
Il suo successo imprenditoriale si deve fondare sul lavoro sempre meno tutelato (con gravi conseguenze sociali quali infortuni, lavoro sommerso e nero, evasione fiscale, previdenziale e contributiva ecc.) per dare competitività al sistema economico?
Sono stati dati a tali domande contributi, conoscenze, scambi di esperienze che hanno superato il particolarismo per osservare come dietro al benessere economico, si nascondano ben altre realtà.
Si celano aree di malessere, gravi disomogeneità territoriali ad alta problematicità, diverse comunque da quelle di alcune regioni del Sud. Non a caso qualcuno ha definito la regione "la terra del precariato moderno".
Ecco alcuni dati del '97 sulla Lombardia:
produce il 18,6% del prodotto interno lordo del nostro paese ed ha un tasso di disoccupazione mediamente del 6% e una forza lavoro pari a 3.909.000 unità su una popolazione di 8.872.000 abitanti
Sono presenti 970000 imprese e circa il 65% del totale degli occupati lavora in aziende di piccole dimensioni sotto le 10 unità, oltre 300mila risultano registrati come collaboratori continuativi
Ha la più' alta incidenza di morti sul lavoro: ben 200 in un anno di cui 46 nell'edilizia.
La pubblicazione racconta sicuramente la realtà sociale ed i problemi della Lombardia. Come afferma Antonio Pizzinato, nel suo intervento "quello che si fa o non si fa in questa regione, pesa enormemente per l'Italia e per l'Europa su una molteplicità di piani".
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