Carissimo Sergio,
con grande piacere e con grande disponibilità sottoscrivo il documento che mi hai inviato e che credo sia un'ottima piattaforma che prospetti un impegno anche regionale per la costruzione della pace e del progresso.
La pace inizia se si pensa alla pace e si costruisce la cultura per la pace, diceva Pertini: e sono concorde con quanto sostenuto in questa frase e in questa espressione.
Credo, altresì, che sia opportuno promuovere una politica in regione che definisca un bilancio che disponga delle risorse a favore di un investimento che promuova lo stato sociale e che promuova l'eguaglianza sostanziale dei cittadini di fronte alla legge e che garantisca la promozione dei diritti e l'attuazione dei diritti civili.
Penso, però, che questo impegno vada oltre la scadenza regionale e la scadenza elettorale: penso che implichi in modo diretto e forte la costruzione di un percorso che integri le istituzioni in un impegno politico positivo in cui si delinei l'attuazione di questo impegno di forte rilevanza e di forte responsabilità. Realizzare un confronto continuo in cui le associazioni che da sempre, come il Comitato per la Pace, si sono battute perchè la pace diventi comportamento e adesione culturale generale e universale a valori che si definiscano nella tutela dei diritti umani e civili e nella garanzia dei diritti sociali, nella difesa dell'eguaglianza e della solidarietà. Proporre una base forte affinchè dal programma si possa passare verso la proposta continua e verso un continuo confronto sui punti costitutivi di un programma unico e coerente che faccia del progresso sociali la propria base strutturale e costitutiva.
Ti invio il programma relativo alla costituzione di una Lombardia regione di pace e di progresso, che ho presentato nell'ambito della piattaforma che ho presentato personalmente per il sostegno alla mia candidatura nel Partito dei Comunsiti Italiani: esprimo la volontà, come associato LOC e facente parte del direttivo provinciale e come membro del comitato per l'obiezione alle spese militari della Lombardia, nonchè come responsabile dei Berretti Bianchi di Milano, a prendere parte agli appuntamenti e alle iniziative che voi, come Comitato per la Pace promuoverete e a prendere parte attiva alle vostre attività, che sono concordi con quanto io e noi sosteniamo nelle istanze sociali di riferimento, storicamente impegnate a livello di un progetto internazionale per la definizione di un mondo alternativo e possibile che faccia della pace la propria base costitutiva. L'impegno deve essere costruito su base internazionale e non su base nazionale: proporre un mondo di pace
e di solidarietà singifica proporre un mondo dove le ineguaglianze non esistano e dove la redistribuzione delle ricchezze e delle risorse siano basi fondanti di un nuovo scenario planetario e globale. Credo che non si debba scindere il nostro imepgno per la pace, impegno positivo e che deve rimanere costante e coerente, dall'impegno per la costruzione di un mondo migliore e più eguale, solidale, fraterno.
Sentiamoci presto e rimaniamo in contatto perchè di lavoro insieme ne possiamo fare e proporre
Alessandro Rizzo
candidato alle elezioni regionali Lombardia
Partito dei Comunisti Italiani
circoscrizione Provinciale di Milano
coalizione L'unione per Sarfatti presidente
PROGRAMMA PROPOSTA ALESSANDRO RIZZO CANDIDATO
Una Regione promotrice di pace e di solidarietà
La regione Lombardia può e deve cambiare il ruolo politico assunto a livello internazionale da un livello di impostazione meramente commerciale e di utilizzazione delle opportunità di sfruttamento delle risorse naturali dei paesi in via di sviluppo per fini di arricchimento interno, il famoso rapporto estero di cooperazione interessata che l'attuale giunta ha intessuto con i Paesi dell'area mediorientale, a un rapporto di promozione di cultura, confronto interetnico e internazionale, volto ad acquisire la fattispecie di Regione per la pace, per la diplomazia e promotrice di solidarietà e di eguaglianza tra i popoli, tra gli stati, tra i cittadini del mondo. A questo proposito si inserisce con forte rilevanza la risposta di marcata denuncia positiva e propositiva dell'Ente locale alla grave violazione
governativa dell'Articolo 11 della nostra Costituzione Repubblicana, secondo cui si statuisce nei rapporti interstatali il principio e il concetto del primato della politica, della diplomazia, nella risoluzione delle controversie, nel rispetto reciproco delle identità culturali, sociali e religiose dei popoli considerati. La Regione Lombardia può diventare, in riferimento alle esperienze di altre regioni italiane, come ad esempio la Toscana e come l'Umbria, luogo di formazione alla pace e alla diplomazia partecipata, al fine di rendere attuativo in territorio il principio statuito dall'articolo 11 della Costituzione e al fine di contrastare positivamente la logica colonialista della sopraffazione militare da parte delle forze egemoni e imperanti dei popoli liberi e deboli. In questo senso occorre quindi creare il cambiamento possibile e necessario con forme istituzionali, amministrative e legislative regionali che diano contenuto
a questo cambiamento e lo possano rendere attuativo e possibile. Pertanto, su esempio di esperienze già attuate a livello nazionale, è possibile destinare nelle finanziarie regionali un capitolo dedicato ai cosidetti "bilanci di pace", ossia a quelle disposizioni amministrative che finanziano esperienze di diplomazia di base, partecipata, popolare che danno valore aggiunto alla risoluzione pacifica e politica dei conflitti esistenti a livello internazionale, che prevengano, infine, forme di radicalizzazione del conflitto, sfociante in una contrapposizione armata e bellica, strumentalizzata da sempre dai poteri economici, commerciali e istituzionali, che possono, così, ricavare dalla scontro il controllo illegittimo delle risorse locali. Nel bilancio grande spazio può essere indirizzato in loco alle seguenti voci di spesa e di investimento politico: costituzione di spazi di confronto dove la logica
della pace e della promozione della pace divengano portanti elementi formativi delle coscienze civili; corsi di educazione a un consumo di pace, costituito dalla coscienza ciritica della scelta nell'ambito della propria spesa personale e quella collettiva e della razionalizzazione dell'utilizzo dei prodotti, dal riciclaggio all'investimento sul valore d'uso dei medesimi; forme di nuova partecipazione plurale e pubblica alla gestione delle risorse amministrative ed economiche locali, con l'istituzione di bilanci partecipati e sociali, indirizzati soprattutto all'inclusione sociale, alla promozione del confronto, del dialogo, dell''interazione e alla costituzione di un principio di sicurezza sociale come forma di convivenza civile tra i cittadini e i nuovi cittadini immigrati, e indirizzati a creare luoghi di educazione ai diritti umani e al rispetto della diversità. La
scuola può determinare il gioco di un rilevante contributo in funzione della creazione di rapporti di gemellaggio tra stati e paesi e di condivisione di percorsi di interscambio culturale e politico sociale, con risvolti di sostegno economico a iniziative congiunte e arricchenti a livello di esperienza formativa e civica entrambe le realtà messe a confronto. La Regione a livello istituzionale consiliare può votare delibere e atti regionali che intendano recepire i principi di solidarietà, pace, diplomazia ed eguaglianza tra i popoli come elementi principi di una propria programmazione politica di intervento e di linea guida generale e universale sul tema considerato, nonchè l'intento di proporre, e attivarsi di conseguenza a renderla possibile in tutte le forme e in tutti i contesti istituzionali, la costruzione di un'Europa di pace, nonchè, infine,
la recezione dei valori espressi nell'articolo 11 della Costituzione, come elemento principe del proprio Statuto, confermando la titolarità primaria dello stato in tema di politiche internazionale.
"Comitato Pace" <info@comitatopace.it> scrive:
A tutte le candidate e i candidati alle elezioni regionali
nelle liste delle provincia di Milano.
Mi permetto di sottoporre alla sua attenzione il documento La mia Regione, strumento di Pace (si veda in allegato) con il quale le chiediamo di prendere alcuni impegni relativamente alle politiche di Pace.
Nel caso volesse aderire alla proposta la preghiamo di seguire le istruzioni riportate in calce al documento stesso.
Ringraziando per l'attenzione porgo cordiali saluti.
Sergio Colombo
Comitato intercomunale per la Pace
www.comitatopace.it
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