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Home Page  •  Rete Civica di Milano  •  Rete Cittadini Milano - home  •  Alessandro Rizzo LD  •  Message
 
  Wednesday 30 March 2005 16:30:48  
From:
Alessandro Rizzo   Alessandro Rizzo
 
Subject:

La legge toscana vieta le discriminazioni basate sull`orientamento sessuale

 
To:
Alessandro Rizzo LD   Alessandro Rizzo LD
 
Carissime e carissimi,
credo che un impegno laico della nostra coalizione di centrosinistra de L'Unione, qualora divenga maggioranza consiliare e governasse la Regione Lombardia, debba essere indirizzato verso la costruzione di un progetto che recepisca le basi strutturali e fondative della Direttiva Europea che persegue e punisce qualsiasi atto che sia indirzzato a compiere discriminazioni contro persone, lavoratori, cittadini, basandosi sul proprio orientamento sessuale. Il governo centrale non ha recepito i contenuti della direttiva e, anzi, ne ha stravolto l'impianto, considerando legittime forme discriminatorie basate sull'orientamento sessuale: è un atto che non solo si indirizza verso un'inottemperanza delle direttive europee, grave atto contro l'ordinamento comunitario, ma, anche, e soprattutto, verso un'impostazione moralistica che lede altamente i principi democratici e civili di uno stato plurale, laico e fondato sulla tolleranza e sull'integrazione civile. Proprio per questo l'atto positivo della Regione Toscana attribuisce alla Regione un primato in termini di civiltà e di progresso e definice un esempio forte che possa essere importato anche in altri contesti locali, regionali, provinciali e municipali, supplendo la gravissima inottemperanza e violazione del governo di centrodestra.
Quindi non posso che sottoscrivere questo impegno e renderlo parte integrante del progetto e della proposta programmatica nel compimento di una Regione di tolleranza e di eguaglianza sostanziale tra le cittadine e i cittadini, a prescindere da ogni appartenenza di orientamento sessuale.
Fraterni saluti
Alessandro Rizzo
Candidato alle elezioni regionali
Partito dei Comunisti Italiani




La Toscana approva la legge che vieta le discriminazioni basate sull`orientamento sessuale. Una vittoria storica di Arcigay Toscana.
La direttiva europea che chiede agli stati membri di legiferare per punire le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale fu stravolta dal governo Berlusconi e trasformata in una legge che permette di discriminare i gay sul lavoro. La Toscana invece recepisce la norma UE e da oggi 10 Novembre 2004, grazie al lavoro di Arcigay Toscana, la direttiva è legge regionale.
Pubblichiamo la scheda curata da Alessio De Giorgi, presidente di Arcigay Toscana.
In Toscana, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, vivono poco meno di 78.000 persone omosessuali nella fascia d’età compresa tra i 18 ed i 50 anni e 6.000 adolescenti omosessuali, nella fascia d’età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
· La legge è stata redatta dall’avv. Corrada Giammarinaro del foro di Pisa
· La legge è la prima del genere ad essere approvata in Italia. E’ stata proposta da Arcigay Toscana insieme all’Agedo Toscana (Associazione Genitori di Omosessuali), al MIT Toscana (Movimento Identità Transessuali) ed all’associazione Ireos di Firenze, al Presidente Martini nell’aprile del 2002.
· E’ stata approvata dalla Giunta Regionale il 12 maggio 2003
· Sulla base del testo toscano, analoghe proposte di legge sono state presentate nella Provincia Autonoma di Bolzano e in Piemonte e sono di prossima presentazione in Emilia-Romagna e in Valle d’Aosta
· Leggi analoghe sono presenti nella stragrande maggioranza dei paesi europei (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Svezia), in Canada (in 9 su 10 provincie e in un territorio su tre), in Australia (in 5 stati su 6), negli Stati Uniti (in 11 stati su 50, più il distretto di Washington), in Israele, Namibia, Nuova Zelanda e Sud Africa.
· In 4 costituzioni nazionali (Sud Africa, Ecuador, Fiji e Svizzera) l’orientamento sessuale è incluso nelle clausole di non discriminazione, così come nei recenti statuti regionali della Toscana e dell’Emilia-Romagna.

COMUNICATO ARCIGAY
“Discriminare qualcuno sulla base del suo orientamento sessuale è immorale e illecito. In un periodo in cui si fa tanto parlare di valori e moralità ci pare il caso di ribadire questo saldo principio etico sancito anche dalla nuova Costituzione europea” è il commento di Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, sulla legge contro le discriminazioni approvata oggi dal Consiglio regionale della Toscana.
“Di fronte al governo italiano che falsifica le direttive europee discriminando le persone omosessuali in certi settori lavorativi e al vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella, di Alleanza nazionale, che licenzia il capo della sua segreteria perché è andato ad una festa gay, la risposta della Toscana appare la più appropriata” continua Lo Giudice.
“Nelle ultime settimane è in corso un’evidente recrudescenza della violenza verbale e delle aggressioni di strada contro le persone omosessuali – denuncia Lo Giudice -. Agli insulti sconsiderati e di cattivo gusto lanciati da membri del governo e della maggioranza parlamentare hanno fatto sèguito, accompagnate dagli stessi epiteti, aggressioni violente ai danni di giovani, talvolta meno che ventenni, colpevoli solo di essere omosessuali. L’Italia è uno dei pochissimi paesi europei ad essere tuttora privo di una seria legge contro le discriminazioni. L’opportunità offerta da una direttiva europea contro le discriminazioni sul lavoro, la 78/2000/CE, è stata stravolta dal governo di Silvio Berlusconi, che su proposta, tra gli altri, del ministro Rocco Buttiglione, ha trasfigurato la direttiva europea producendo un decreto legislativo (n. 216, 9 luglio 2003) che introduce nuove discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale, prima sconosciute all’ordinamento italiano”.
Proprio in questi giorni si è appreso che il senatore di Alleanza nazionale Domenico Fisichella, vicepresidente del Senato, ha licenziato quello che per otto anni è stato il capo della sua segreteria, Dario Mattiello, perché si è fatto vedere ad una festa gay della capitale frequentata ogni anno da migliaia di persone.
“Questo licenziamento – osserva Lo Giudice - vìola la Statuto dei lavoratori e rappresenta un’ingiusta discriminazione di un professionista apprezzato dai suoi colleghi e, fino all’episodio in questione, anche dallo stesso Fisichella. Arcigay seguirà attentamente lo svolgersi della vicenda”.
“Ci auguriamo che anche altre Regioni italiane, a cominciare da quelle come l’Emilia Romagna e l’Umbria, che hanno recentemente inserito nei propri Statuti il divieto della discriminazione motivata dall’orientamento sessuale, decidano di seguire l’esempio della regione Toscana”.


COMUNICATO CODS
Con l'approvazione avvenuta oggi della prima legge regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale, la Toscana dà una risposta alta e forte ad un Paese come l'Italia in cui le discriminazioni e le aggressioni verso i cittadini omosessuali sono ormai purtroppo all'ordine del giorno, come dimostrano le recenti aggressioni avvenute ai danni di ragazzi gay a Napoli e a Milano o il licenziamento di un colaboratore del Ministro Fisichella reo di aver partecipato ad una serata al Gay Village l'estate scorsa.
Con questa legge la Toscana getta finalmente acqua sui roghi che ogni giorno vengono accesi ai danni delle "streghe omosessuali", loro sì vittima quotidianamente di abusi, discriminazioni e vessazioni.
Auspichiamo che presto altre regioni seguano l'esempio della Toscana e che a partire dalla preparazione dei programmi per le prossime elezioni regionali, il centrosinistra sappia assumere questa proposta come una delle proposte qualificanti la propria piattaforma, dimostrando di saper dare su questi temi risposte all'altezza delle altre forze democratiche europee.
Ci auguriamo che presto anche il Parlamento nazionale possa approvare una legge antidiscriminatoria, mettendo fine all'isolamento dell'Italia in Europa, magari prendendo esempio dalla recente legge varata dal Governo di centro-destra in Francia che inasprisce le pene per coloro che si rendono autori di discriminazioni dettate proprio dall'orientamento sessuale.

Andrea Benedino
portavoce nazionale CODS


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