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Home Page  •  Rete Civica di Milano  •  Rete Cittadini Milano - home  •  Alessandro Rizzo LD  •  Message
 
  Wednesday 11 June 2008 16:24:01  
From:
Alessandro Rizzo   Alessandro Rizzo
 
Subject:

MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la cittą occasionale

 
To:
Alessandro Rizzo LD   Alessandro Rizzo LD
Forum di Sinistra ed ecologisti   Forum di Sinistra ed ecologisti
Comunismo   Comunismo
l'Unione di Milano   l'Unione di Milano
l'Unione di Milano Libro Bianco   l'Unione di Milano Libro Bianco
 
MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la città occasionale

Siamo donne, uomini, associazioni, forze politiche, movimenti, comitati,
centri sociali, impegnati in questi anni nel sociale, nel mondo del
lavoro, per la difesa del territorio e una diversa politica urbanistica,
per una migliore qualità della vita, per la mobilità sostenibile, per
l’inclusione sociale, per la cooperazione e la pace, per la cultura.
Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni
nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno
opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta
la nostra area metropolitana e anche oltre.
Secondo noi, scelte, opere e interventi dovranno essere ispirati un’idea
di città socialmente, ambientalmente ed economicamente sostenibile, decise
e realizzate mettendo in campo un grande concorso di idee, un ampio
processo partecipativo, capace di coinvolgere tutte le forze vive
dell’area metropolitana, valorizzando sia le competenze culturali e
scientifiche, sia l'autorevole rappresentanza delle tante soggettività
impegnate nel vivere civile. A queste forze vive l'amministrazione
pubblica dovrà riferirsi, accogliendone le proposte e dando loro spazio in
termini decisionali e di controllo.
In questi anni si deciderà se avremo una città più bella, meno inquinata,
più inclusiva, meno chiusa, più solidale, di quella attuale. Perché ciò
diventi realtà sarà necessario abbandonare scelte segnate dall’assenza di
programmazione pubblica e dalla subordinazione agli interessi privati,
come, purtroppo, dimostrano quelle che sono già state realizzate o in
dirittura d’arrivo - Fiera/Citylife, Centro Direzionale/PortaNuova,
quartiere Isola, grandi opere autostradali, ecc. -, con procedure che
escludono l’apporto partecipativo della collettività ed esposte al rischio
di illegittimità amministrativa, contabile e penale, come segnalano le
indagini in corso da parte della magistratura.  
Di fronte a questi scenari costituiamo il FORUM MILANO 2016: oltre la
città occasionale, un organismo democratico e partecipato, aperto a tutte
le soggettività che hanno a cuore i temi posti, un luogo e uno strumento
in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione,
campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le
quali sapremo relazionarci, in ogni ambito territoriale e sociale.

L’EXPO va dunque inquadrato in una visione strategica più ampia, capace di
perseguire dieci obiettivi fondamentali:
1.      PARTECIPAZIONE E NON POTERI SPECIALI: impedire che la gestione delle
scelte sia sottratta a ogni forma di partecipazione e controllo
democratico, e soprattutto che l’accelerazione dei tempi sia l’alibi per
deroghe e stravolgimenti delle procedure e delle norme in campo
urbanistico, ambientale, trasportistico, istituzionale. Attivare da subito
forme di coinvolgimento di tutti i cittadini, amministratori, istituzioni
che vivono in quest’area vasta, con procedure e strutture partecipative
che manifestino alle istituzioni le proposte delle tante rappresentanze
sociali e territoriali, e con la costituzione di un Osservatorio composto
da personalità riconosciute nell’area metropolitana per la competenza e la
qualità culturale, scientifica e morale.
2.      TRASPARENZA E LEGALITÀ: attivare speciali controlli sui giganteschi
flussi di denaro che si muoveranno intorno all’evento, in particolar modo
negli appalti e nei subappalti, per verificarne la provenienza, l’utilizzo
ed impedire l’infiltrazione della finanza criminale. Prevedere forme di
controllo adeguate sui flussi di finanziamenti pubblici, per verificarne
l’effettivo utilizzo per interventi di interesse generale ed evitarne ogni
spreco.
3.      QUALITÀ E SICUREZZA DEL LAVORO: garantire diritti e qualità del lavoro
contro ogni precarietà, ogni sfruttamento, attraverso un sistema di
controlli che imponga condizioni di sicurezza, regolarità dei contratti e
contrasto del lavoro nero. Vanno quindi escluse agenzie, misure o
provvedimenti speciali sul mercato del lavoro che legittimino il dumpig
sociale nei confronti dei contratti nazionali di categoria. Al termine
della manifestazione, promuovere possibili opportunità di ricollocazione
dei lavoratori, per impedire che si infoltisca l’esercito degli invisibili.
4.      IL CONSUMO DI SUOLO: contenere ogni ulteriore consumo di suolo e il
connesso fenomeno della dispersione abitativa, preservando le aree verdi e
agricole ancora esistenti da ogni ulteriore sviluppo urbanistico e
infrastrutturale, senza proseguire nella densificazione di una città tra
le più edificate d’Europa.
5.      AGRICOLTURA E SOVRANITÀ ALIMENTARE: “Nutrire il pianeta”, lo slogan
dell’evento, per noi significa rilanciare l’agricoltura urbana e
metropolitana, a partire dalla valorizzazione del Parco agricolo Sud
Milano, e difendere la sovranità alimentare e la biodiversità. L’EXPO
parli al mondo di agricoltura di qualità, equa, naturale, multifunzionale,
e non geneticamente modificata; di produzioni locali, di filiera corta, di
mercati locali, di reti solidali.
6.      BENI COMUNI: avviare una nuova politica di tutela e governo pubblico
dei beni comuni, come opportunità per garantirne a tutti la fruibilità e
come occasione di una diversa economia legata alla valorizzazione del
territorio. Garantire proprietà e gestione pubblica partecipata del ciclo
integrato dell’acqua. Sperimentare una nuova politica energetica, fondata
sul binomio riduzione del consumo/diffusione delle fonti rinnovabili.
Investire da subito in interventi per la riduzione dei rifiuti, l’aumento
della raccolta differenziata e un migliore sistema di gestione e riciclo.
7.      MOBILITÀ SOSTENIBILE: investire sulla realizzazione di un sistema
metropolitano della mobilità sostenibile, soprattutto su ferro, per
ridurre le emissioni inquinanti, la congestione del traffico e garantire
la salute dei cittadini. Per questo dovrà seriamente essere affrontato il
problema dei flussi radiali da e verso il centro dell’area metropolitana e
quelli circolari tra comuni, con l’obiettivo di ridurre il traffico
privato su gomma, potenziando le aree di interscambio e la rete del
trasporto pubblico con mezzi adeguati per frequenza, portata e comfort.
Dovranno inoltre essere adottate tutte le strategie necessarie per
potenziare la mobilità ciclabile.  
8.      UNA CITTÀ METROPOLITANA DELLA QUALITÀ DEL VIVERE, DELL’ABITARE E DEL
LAVORARE: costruire insieme un disegno complessivo e unitario di città
che, al centro come in periferia, sia un luogo della qualità di vita delle
persone: dai bisogni quotidiani, alla qualità della formazione, al diritto
alla cultura e allo svago, rifiutando un’idea di città come pura
sommatoria delle spinte al consumo opulento, alla speculazione ed agli
affari. Valorizzare la rete delle associazioni e degli spazi pubblici
autogestiti presenti nel territorio metropolitano milanese, la loro
produzione culturale e di servizi specificamente rivolti alla popolazione
giovanile.
9.      UNA CITTÀ METROPOLITANA SOLIDALE, DEI DIRITTI E DELL’ACCOGLIENZA:
riqualificare la città, destinando consistenti risorse la costruzione di
alloggi popolari, per case in assegnazione e in affitto e per interventi
di risanamento urbanistico e sociale delle periferie. Destinare ingenti
investimenti per interventi di inclusione sociale e di accoglienza, di
contrasto delle vecchie e nuove povertà, per costruire una ricca rete di
servizi sociali di qualità, che garantiscano i diritti di tutti alla
salute, a una maternità libera e consapevole, all’istruzione, alla
formazione, alla cultura.
10.     L’EXPO DOPO L’EXPO: impedire da subito che le aree e le strutture
realizzate per la manifestazione vadano ad ingrossare l’elenco degli
ecomostri e che si costruiscano nuove inutili e dannose “cattedrali nel
deserto”: occorre che le aree destinate ad EXPO, ex Scalo Farini e Centro
Direzionale, già ora connesse tra loro da un asse ferroviario, siano
progettate come un sistema urbano unitario funzionalmente integrato alla
città, a partire dalla ricollocazione delle attività commerciali del
quartiere Sarpi.









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