pcnecchipcnecchi@libero.it,RCM Service GW scrive:
ho trovato confusa o comunque poco perspicua la distinzione tra "deterministico" e "causale"
Premetto che non ho ancora letto Durrenmatt (ma lo farò tra poco).
La frase di Piercarlo mi ha fatto venire voglia di rispolverare un vecchio articolo del 1986 di Evandro Agazzi su Nuova Secondaria, articolo che ogni tanto vado a rileggermi.
In estrema sintesi (sempre che io sia capace di fare sintesi filosofiche), lui dice che
A - il principio di causalità afferma che ogni cosa che accade, accade perché c'è una causa
- del determinismo dà almeno due versioni:
B-- determinismo ontologico: date certe cause, seguono sempre gli stessi effetti
C-- determinismo gnoseologico: se si conoscessero le cause, potremmo prevedere gli effetti
E' ovvio che C implica B e B implica A.
La fisica classica è in passato (Laplace) caduta nel determinismo gnoseologico, anche se l'esistenza di fenomeni caotici (generati da equazioni deterministiche non lineari) ha dimostrato che una tale impostazione è "errata".
Tuttavia solo la fisica quantistica ha messo in discussione il determinismo ontologico, e Einstein era dalla parte dei deterministi, contro l'interpretazione probabilistica. ("Dio non gioca ai dadi..")
Il principio di causalità non può essere messo in discussione da nessuno che voglia fare scienza, anzi è un presupposto per la intelligibilità della natura.
Fin qui Agazzi. Non so se tutto questo centra qualcosa con il libro di Durrenmatt, ma in ogni caso sono riflessioni stimolanti...
alla prossima.
sergio |
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