Lunedì 27 giugno 2005
DONNE NELLA RESISTENZAdi Liliana Cavani
Presenta la serata:
KETTY CARRAFFA AICVAS e Associazione La Conta
alle ore 21,15 c/o ARCI Martiri di Turro Via Rovetta, 14 Milano
INGRESSO LIBERO
LA RASSEGNA E REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LA SEZ. ANPI Martiri di Via Tibaldi
E La Sez. ANPI P.ta VicentinA
Info: Ass.ne La Conta ONLUS Via Bagutta, 12 Milano Tel. e mail: laconta@interfree.it e Circolo ARCI Martiri di Turro - Via Rovetta, 14 Milano tel. 02 2610933 www.martiriditurro.com - e mail: martiriditurro@tin.it
Donne nella Resistenza - Liliana Cavani, Italia, 1965
Questo bellissimo documentario e di grande commozione è stato commissionato alla regista in occasione del ventesimo anniversario della Liberazione. E' composto da una serie di interviste a donne che hanno partecipato alla Resistenza. Bisogna ricordare che in quegli anni la presenza femminile nel movimento di liberazione era ancora ritenuta dagli storici marginale benché molto importante. E' con la Resistenza taciuta di Rachele Farina e di Anna Maria Bruzzone che questa presenza acquista tutta la sua evidenza. Il documentario quindi precede questa scoperta della storiografia. Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Modena, Vicenza, Belluno, Bergamo, Brescia, Milano, Novara, Cuneo, Torino: l'inchiesta si propone di puntualizzare , attraverso una serie di interviste, il
significato e la portata dell'adesione delle donne italiane alla lotta contro i nazisti e i fascisti, dall'estate 1943 all'aprile 1945. Queste donne sono state staffette, responsabili anche di alto livello, oltre che sorelle, mogli, amiche di caduti e prigionieri. Nel documentario si scopre che la liberazione di Pertini da Regina Coeli è stata organizzata da Marcella Monaco, moglie del medico del carcere. E' altrettanto interessante il modo di raccontare atti che si definirebbero di estremo coraggio, con la semplicità dovuta alla consapevolezza che essi non sono essenziali per la definizione di sè, perchè l'eroismo è la capacità responsabili di agire giorno per giorno per il bene di coloro a cui riconosciamo la nostra stessa umanità. Non è l'atto riconosciuto come eroico che rende eroi, ma l'eroismo quotidiano. Testimonianze di Germana Boldrini ( Bologna), Norma Barbolini (Modena), Adriana Locatelli (Bergamo), Gilda Larocca (Firenze), Tosca
Bucarelli (Firenze), Marcella Monaco (Roma), Maria Giraudo, Anna Maria Enriques Agnoletti e sua madre, Suor Gaetana del carcere di Santa Verdiana (Firenze), Maria Montuoro ( Milano
LAgnese va a morire Giuliano Montaldo - Italia - 1960 con Ingrid Thulin, Michele Placido ecc.
Agnese, lavandaia della bassa Emilia, vive silenziosamente accanto a Paolo Palita, pressoché immobilizzato nel fisico, ma tipo di marxista indomito. Quando i Tedeschi le portano via il marito, che morirà in un bombardamento nel corso del trasferimento verso la Germania, Agnese si sente nella veste di partigiana; uccide un tedesco con il calcio del fucile; raggiunge un gruppo partigiano e ne diviene nel contempo la vivandiera e la "mamma". Per quanto illetterata, Mamma Agnese dimostra equilibrio e molto buon senso. Cosi', poco alla volta, le affidano compiti organizzativi importanti e le danno donne-staffette: non di rado, inoltre, alcuni casi umani vengono risolti in base alle sue timide osservazioni. Quando, nell'ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da Tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le
linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti; rischia l'espulsione ma finisce reintegrata. Mentre si avvia verso il luogo di una missione, incappa in un posto di blocco. Un ufficiale, compagno di quello ucciso dalla partigiana, la riconosce e la uccide immediatamente.
Jovanka e le Altre - Martin Ritt - Italia 1959 con Silvana Mangano, Jeanne Moreau ecc.
In una regione della Jugoslavia, occupata dai tedeschi, un gruppo di partigiani lotta contro l'invasore e punisce duramente i cittadini che fraternizzano col nemico. Quando scoprono che cinque delle loro donne hanno avuto rapporti sentimentali con un sergente tedesco, i partigiani, dopo aver ferito quest'ultimo, sottopongono le ragazze alla tosatura e le cacciano dal paese. Le cinque ragazze, capeggiate da Jovanka, che si rivela la più risoluta ed audace, sono costrette ad errare per la regione devastata dal nemico, senza sapere a chi rivolgersi per aiuto. Venute casualmente in possesso di alcune armi, le donne s'uniscono ai partigiani in uno scontro a fuoco con i tedeschi, che sono costretti a fuggire lasciando prigioniero un loro ufficiale. Jovanka, che in cuor suo odia la guerra, non vorrebbe restare con i partigiani, ma per procurare una certa protezione ad una sua
compagna che aspetta un bambino, fa violenza ai propri sentimenti e decide di unirsi agli uomini. Nelle file dei partigiani vige una ferrea disciplina e sono soprattutto vietati i rapporti sentimentali; così una delle ragazze, sorpresa mentre s'intrattiene con un giovane, che per lei ha lasciato il suo posto, viene fucilata insieme a lui dopo un sommario processo. La più giovane dà alla luce un bambino: un'altra è costretta ad uccidere un prigioniero tedesco, del quale s'era innamorata, quando questi tenta di fuggire. Jovanka partecipa ad un colpo di mano contro i tedeschi, a Zagabria, durante una cerimonia nazista: la lotta violentissima causa gravi perdite da ambo le parti, e alla fine i partigiani sono costretti a ripiegare, fuggendo verso i monti. Jovanka e Velko, il capo dei partigiani, si sacrificano per coprire la ritirata dei compagni.
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