Appello per una corretta informazione sulla mafia
Gli strumenti mediante i quali la mafia si autotutela dalle ingerenze esterne e sopratutto dal fatto di essere scoperta si possono sintetizzare in un'unica parola: omertà.
Omertà che vuol dire silenzio su quello che è e quello che fa, e quindi riservatezza, basso profilo in ogni operazione. La mafia esce allo scoperto solo quando è costretta e minacciata, allora compie attentati, ammazza nemici, fa petizioni da dentro le gabbie delle Corti di Assise.
All'interno della mafia le informazioni circolano solo per lo stretto necessario, vi sono regole che tutelano la riservatezza e le gerarchie.
Noi, cittadini sani di questo Stato, abbiamo quindi un modo per combattere la mafia che è l'informazione. La diffusione di tutto quello che si conosce e di tutto quello che si sa affinché non vi siano segreti e la mafia si trovi spiazzata e scoperta nei suoi gangli e nelle sue diramazioni.
Ma l'informazione deve essere precisa, puntuale, corretta e deve rispettare il segreto istruttorio.
Gli strumenti diffusivi di informazione sono la stampa e la televisione.
Ed è a essi che noi, comitato di cittadini onesti, ci appelliamo affinché si ricordino di dedicare maggiore spazio all'informazione su quello che fa la mafia e su quello che si fa per combatterla, non solo quando vi sono le grandi notizie, ma anche nel quotidiano.
Chiediamo alla stampa e alla televisione di non diffondere notizie poco verificate o per sentito dire, oppure opinioni che non abbiano il dovuto contrappeso.
Chiediamo di sostenere la voce delle piccole realtà che si impegnano giornalmente nella lotta alla mafia, quella vera, non quella a parole.
Sopratutto quando si parla di mafia, di criminalità organizzata, devono essere rispettati i principi della buona informazione, perché è di essa che gli altri cittadini si nutrono.
E se una notizia viene data in maniera da agevolare la mafia, e agevolare la mafia vuol dire anche diffamare chi la mafia combatte ogni giorno, noi non la combattiamo ma la facciamo crescere, esponendo altresì alle ritorsioni questi ultimi.
Questo noi chiediamo a stampa e televisione, maggiore informazione e più corretta.
Ettore Lomaglio Silvestri
Mariateresa Morresi
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