Tino Casali sul valore del 25 luglio
25 LUGLIO 2006
Cari compagni,
bene ha fatto la nostra Associazione a promuovere alcune cerimonie
celebrative del 25 Luglio 1943. Una data in parte trascurata, ritenuta non
centrale nel novero delle ricorrenze storiche fondamentali della nostra
Repubblica. Eppure è stato il primo momento della rinascita democratica
del nostro Paese.
Parrebbe a prima vista una questione limitata ai vertici di potere in
Italia, al regime fascista e alle sue contraddizioni. In primo luogo la
guerra tremenda che aveva arrecato lutti e disperazione; lo sbarco delle
truppe alleate in Sicilia; la monarchia sabauda che non riusciva a
riprendere in mano il filo del potere spezzato nel 1922 con lincarico
dato a Mussolini di formare il governo. E, sullo sfondo, la presenza del
Vaticano che perseguiva una propria linea politica intrecciata
inevitabilmente con gli scenari indicati. Nei rapporti internazionali,
infine, lItalia era sempre più succube e a rimorchio dellalleato
nazista, anchesso in difficoltà specialmente dopo la battaglia di
Stalingrado.
Nonostante queste condizioni è esattamente dal 25 Luglio che va datato
lesaurimento delle capacità di tenuta fascista sulla società italiana.
Prova ne sia che dopo lannuncio della sostituzione di Mussolini con
Badoglio, nel Paese esplose una felicità irrefrenabile. Gli italiani
iniziarono da subito ad abbattere le insegne del regime, a mostrarsi
ampiamente soddisfatti e visibilmente gioiosi del passaggio istituzionale
ed a sperare nella fine rapida della guerra. Fu invece linizio di un
percorso che dall8 settembre porterà alla Resistenza e alla Guerra di
Liberazione. Proprio in quelle settimane del 1943, subito dopo larresto
di Mussolini, iniziò una partita a scacchi tra la monarchia dei Savoia, i
nazisti nel nostro Paese e il fascismo morente che aveva come scopo il
controllo della nostra penisola. Un gioco delle parti spazzato via dalla
Resistenza.
Un Paese bistrattato, colpito, preso in mezzo tra interessi tedeschi e
arrendevolezze italiane. Ma fu proprio dal 25 Luglio che lItalia iniziò a
cercare, percorrendola poi sino alla fine del conflitto, la strada per la
libertà e la democrazia.
Voglio solo aggiungere che senza gli ideali e le aspirazioni resistenziali
e costituzionali, la Repubblica non avrebbe retto alle lacerazioni della
guerra fredda, non avrebbe sconfitto il terrorismo. Il rapporto storico
che in Italia si è creato tra antifascismo e sviluppo democratico del
Paese è stato e continua ad essere un evento determinante per la nostra
democrazia che non può essere negato senza negare la propria identità.
Laugurio che in questa occasione faccio a tutti è quello di ritrovare e
cementare quella solidarietà di fondo che, nata nel movimento partigiano,
si tradusse nei principi e nei valori fondamentali della Repubblica e
della Costituzione.
Tino Casali
Presidente Nazionale dellANPI
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