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Home Page  •  parliamo di RCM  •  Archivio  •  cosa voglio fare in RCM  •  Message
 
  Thursday 17 April 2003 12:37:49  
From:
Paolo Romeo   Paolo Romeo
 
Subject:

Dipendesse da me...

 
To:
cosa voglio fare in RCM   cosa voglio fare in RCM
 
E' da tempo che RCM e' costituita da comunita' di persone diverse :

- la cosiddetta 'community'
- i membri delle 'Associazioni'
- i dipendenti di imprese (pubbliche e fra poco private)

Al pari le 'conferenze' vengono viste un po' come un tutt' uno mentre a mio avviso dovrebbero essere anch'esse distinte fra conferenze della community, conferenze istituzionali, conferenze delle associazioni e conferenze di progetto.

Le regole di convivenza in RCM oggi sono comuni ma a mio avviso dovrebbero essere differenziate tenendo conto delle differenze nei fini ed anche nei contenuti.

Ad esempio circa le carte di identita' di cui si parla troverei assai discutibile ed anche un po' inutile che nel momento in cui un'associazione o un'impresa entrano in RCM l'associazione e l'impresa debbano chiedere i documenti di identita di tutti i soci e/o i dipendenti. Sarebbe sufficiente che i dati inseriti dai medesimi fossero garantiti dall'associazione o dall'impresa che naturalmente, qualora fornissero dati falsi (cosa che troverei stupida prima ancora che assurda) verrebbe semplicemente esclusa da RCM e con essa i relativi nominativi inseriti (cioè sparendo ad esempio l'associazione spariscono anche i nominativi ad essa collegati).

Ad ogni account dovrebbe essere essere abbinato l'accesso relativo , ovvero sempre per fare un esempio, chi entra in RCM perche' inserito dalla sua associazione dovra' poter scegliere se essere inserito anche nella cosiddetta 'community BPM' acquisendo l'autorizzazione a scrivere nelle conferenze inserite relative.

Naturalmente dovrebbe valere anche il processo inverso ovvero che le associazioni e/o le imprese dovrebbero scegliere anche se essere disponibili ad ospitare messaggi di chi fa parte degli altri comparti di RCM.

La differenziazione delle aree in cui e' costituita RCM (community, associazioni, imprese, istituzioni, progetti) renderebbe piu' razionale e sinergico lo sviluppo delle singole attivita' e dei progetti connessi alle aree medesime e consentirebbe anche di fare regole piu' chiare perche' legate agli spazi specifici.

E tanto per entrare nel merito delle diverse regole: ha senso chiedere la carta di identita' (i cui dati restano comunque vincolati alla legge sulla privacy) al singolo individuo che entra in RCM intesa come community ma non ha senso chiederla a chi entra come dipendente delle scuole comunali. Va da se' che se viene inserito come dipendente e' una persona esistente ed è l'impresa che garantisce in primo luogo la riservatezza e la correttezza dei dati personali del suo dipendente.

Questo e', secondo me, un'impostazione un po' diversa di quella che ora conosciamo e sarebbe un passo in piu' verso un  cambiamento governato di RCM verso una sviluppo nella societa' senza vincoli burocratici talvolta inutili.

Paolo


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