Assunta Sassone scrive:
Pietro Spano writes:
Chiedo al rappresentante in CDA.
Di portare all'ordine del giorno della prossima assemblea in CDA la controversia occorrente tra me e la Compagnia Generali Assicurazioni.
La mia richiesta e che il CDA abbia modo di discutere e deliberare su quanto documentato in quanto a mio giudizio la Compagnia ha operato nei miei confronti con fini vessatori ed è possibile che persegua ovunque lo stesso fine.
sono andata a leggere quello che Pietro ha pubblicato nella conferenza Diciamoglielo e in verità in quel messaggio non sono riuscita a trovare molte ragioni, se non che Pietro è scontento del servizio offerto da ASSIROM e che cerca altri aderenti altrettanto insoddisfatti per poter procedere come consumatori.
E questa mi sembra una buona prassi, che come consumatrice condividerei.
Quello che invece mi appare più chiaro è che non è compito del CdA interferire nelle relazioni tra consumatori e operatori commerciali e che al massimo, se la Fondazione ravvisasse più casi di scontento tra gli aderenti di RCM che usufruiscono di qualche convenzione stipulata con una associazione, se ne potrebbe discutere anche in CdA.
Cara Assunta,
Prima ti ringrazio per la sensibilità dimostrata nell'avere preso in analisi il problema
Per chiarire il concetto concetto che esprimevo:
La Fondazione di RCM ha promosso esplicitamente la convenzione pubblicandola. E' corretto che, ove esista la convinzione di una delle persone che hanno usufruito di questa convenzione di essere stato ingiustamente vessato o comunque non trattato secondo le aspettative della convenzione stessa, la Fondazione sia informata di tutto ciò che concerne la vicenda per valutare se la convenzione stessa si stia svolgendo secondo le aspettative della Fondazione.
Questa soltanto è la mia richiesta odierna al rappresentante al CDA: passare alla Fondazione la questione da dibattere secondo la strada più adatta al suo statuto. Il rappresentante mi sembra la persona più adatta a fare questo.
La documentazione è in possesso dello staff che è da me autorizzato ad ogni forma di diffusione.
Puoi richiederla per lo scopo. Ma posso anche mandartela io se mi autorizzi (sono circa 5 Mb).
A rappresentare i miei interessi in questa vicenda c'è già un avvocato e non si richiede al rappresentante al CDA di farlo, ne alla fondazione stessa.
Colgo poi un'ambiguità nella richiesta di Pietro:
In seguito ho deciso di non rinnovare la mia quota di partecipazione a FRCM a seguito dei fatti occorsi.
Accetto la tua perplessità, anche se non è ambiguo il mio attegiamento.
Lo chiamerei piuttosto risolutorio. Ambiguo sarebbe l'opposto.
Come faccio a continuare sottoscrivere autotassandomi la partecipazione ad un ente di tipo più o meno associativo che permette/promuove ciò che giudico lesivo nei miei confronti?
Sarebbe come piantare finocchi in un orto e sperare di raccogliere pomodori.
Inoltre devo dire alla fondazione cosa mi ha indotto a cessare la mia partecipazione. "Non" dirlo sarebbe ambiguo, intendendo il termine ambiguo come sinonimo di "equivocabile".
forse la richiesta di Pietro l'avrei trovata più logica se avanzata prima di rinunciare a partecipare a FRCM ma la prendo come una speranza e una promessa di rientrare.
E' questione di carattere. Alcuni appoggiano ciò in cui si credono, altri quello in cui sperano.
Comunque l'hai presa giusta, ovviamente.
Se la fondazione risponderà rigettando quella pratica vessatoria essa non dimostrerà altro che coerenza e quindi ritroverà un'altro partecipante.
Ancora grazie.
Piero
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