da ViviMilano:
http://www.corriere.it/vivimilano/concerti/articoli/2008/02_Febbraio/14/bar_boon_band.shtml

Rotaris: «Ho visto gente strafatta rianimarsi»
Bar Boon Band, i suoni degli ultimi
Esce un libro e il terzo cd della banda musicale nata alla Stazione centrale. Don Mazzi: «Tra queste persone ci sono veri poeti»
«Mi chiamo Stefi la mia casa è la mia pelle il mio tetto sono le stelle. Solo due cose mi restano la mia vita e la mia libertà ». Stefania è del '64 ed è una poetessa. Le poesie le legge con la Bar Boon Band, un gruppo di artisti e musicisti nato nel 1995 su iniziativa di Maurizio Rotaris, responsabile del centro Sos della Stazione centrale, che fa capo alla Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi. Gli artisti del gruppo arrivano da storie di alcol, droga, vagabondaggi, reclusioni. Voragini scavate nella psiche dalla solitudine metropolitana. Per risalire ci vuole coraggio, aiuto, compagnia e, in questo caso, un luogo dove esprimere il proprio talento artistico: «La musica è stato anche uno strumento per affrontare la disperazione, qui in stazione racconta Rotaris , ho visto gente strafatta aprire gli occhi e rianimarsi con la Bar Boon Band».
Il gruppo si esibisce in Stazione a Natale, nelle giornate contro la droga, a carnevale, all'alba della primavera e in tante altre occasioni. Ha suonato anche in diverse piazze e istituti della città. Nel tempo, la Bar Boon Band ha prodotto tre cd, l'ultimo dei quali è stato presentato ieri al Dopolavoro della Centrale assieme al libro «Il rumore dei poveri. Storia della banda della Stazione centrale di Milano» di Maurizio Rotaris. Il cd e il libro sono disponibili (su offerta) all'Sos di piazza Luigi di Savoia 1/17, all'Isola showroom di via Carmagnola 7 e sono scaricabili da Internet (siti www.retecivica.mi.it/barbunband e www.retecivica.mi.it/stazionecentrale).
«Per trovare i poeti commenta don Mazzi spesso bisogna stare tra loro, tra queste persone, piuttosto che tra i giovani viziati». Con i poeti, la vita: Victor, oltre che con la band, è impegnato a organizzare una sistemazione in Liguria dove far trascorrere ai suoi amici due mesi l'anno al mare. Stefania con Marco pensa al futuro da «marito e moglie». Cesare dice che «ora una casa ce l'ha», gli costa 100 euro più le spese. Ha un sussidio di 250 euro e il problema è mangiare. Cesare dice anche: «Perché questa disgrazia? Ma nel destino c'è un disegno anche per noi. E qualche cosa deve ancora succedere».
Matteo Speroni
14 febbraio 2008 |
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