SPARATORIA A MILANO: I FERITI, RESTRIZIONI PER PORTO D'ARMI
DISEGNO LEGGE PRESENTATO DA VERDI, 'MA E' IMPEGNO TRASVERSALE'
(ANSA) - MILANO, 11 LUG - Per tutti, la vita e' cambiata,
anche se le lesioni riportate dopo quel tragico 5 maggio sono
molto diverse: per Daniela Zaniboni ''il ritorno alla normalita'
e' impossibile'', come ammette lei stessa, mentre Giovanni Litta
Modignani ricorda ''una giornata bellissima di sole prima di un
dolore che un po' alla volta passera'''. Piero Toso chiede piu'
severita', mentre Ilaria Guaraldi aspetta ancora una parola di
scuse per la morte di sua madre Stefania. Sono le persone
rimaste coinvolte nel pomeriggio di follia di Andrea Calderini,
che sparo' dal balcone di casa a Milano, uccidendo due persone e
ferendone tre prima di togliersi la vita.
Oggi si sono ritrovati a Palazzo Marino, sede del Comune di
Milano, per la presentazione del disegno di legge dei Verdi che
introduce nuove regole per il porto d'armi. Lo ha presentato il
senatore Fiorello Cortiana con l'obiettivo di ''integrare l'
attuale legge del 1987 che prevede solo formalita' burocratiche
e non controlli severi per la concessione e il rinnovo del porto
d'armi''. In particolare, il disegno di legge (presentato dai
Verdi, ma con le firme di parlamentari provenienti anche dal
centrodestra) prevede un'ulteriore visita psichiatrica rispetto
a quelle gia' previste, effettuata da parte di un collegio di
tre medici dell'Asl che attesti periodicamente lo stato mentale
dei possessori di armi.
Inoltre, va resa obbligatoria (e non piu' facoltativa) l'
esibizione al questore del certificato medico ottenuto al
momento del rilascio del nullaosta all'acquisto di un'arma.
Infine, il disegno di legge prevede una certificazione annuale
per chi detiene un'arma da esibire assieme al certificato medico
a Polizia o carabinieri. Si tratta di modifiche analoghe a
quelle presentate il 28 maggio nel disegno di legge del senatore
Riccardo De Corato (An), e Cortiana si e' augurato che ''i due
testi possano essere unificati'' dato che ''limitare il porto d'
armi e' un impegno trasversale preso da tutti''.
''So che la legge attuale ha permesso che finissi cosi' e se
queste modifiche riusciranno ad evitare quello che provo io
anche a una sola persona, allora ne sara' valsa la pena'', ha
spiegato Daniela Zaniboni, che oggi per la prima volta e' uscita
dall'ospedale Niguarda dove e' ricoverata da quando i due
proiettili sparati da Calderini le hanno attraversato la spina
dorsale, togliendole l'uso delle gambe. ''Sto facendo - ha
proseguito - una fatica bestiale per ricostruirmi una vita che
comunque non sara' mai normale''.
Daniela Zaniboni non vuole la solidarieta' dei genitori di
Andrea Calderini, ma intende battersi perche' persone come lui
non possano piu' avere in mano un'arma. Chi ha ricevuto una
lettera dai Calderini e' Giovanni Litta Modignani, ferito il 5
maggio a una gamba: ''Ho letto parole gentili - ha detto - ma mi
ha sorpreso l'aggettivo 'imprevedibile' che potevano
risparmiarsi, dato che conoscevano la situazione psichica di
loro figlio''. ''Non provo rabbia - ha concluso Ilaria Guaraldi
- ma solo pieta'. Chiedo solo che le leggi vengano applicate'' |