I NAVIGLI COME OPPORTUNITA' PER MILANO E METROPOLI
La proposta del Presidente Formigoni di attivare un coordinamento tra le istituzioni competenti al fine di evitare il degrado dei Navigli e di consentirne un recupero per una navigavilità anche turistica, ha avuto il merito di proporre i Navigli come sistema unitario: dall'Adda a Milano, per la Martesana, dal Ticino a Milano al Ticino, per il Grande e il Pavese. Sarebbe però riduttivo pensare al sistema dei Navigli solo riducendolo all'articolazione del manufatto idraulico, nel corso dei secoli esso ha influenzato e determinato anche l'assetto architettonico ed urbanistico circostanti.
Per questo le zone dei Navigli producono senso e coreografia urbana, una funzione che in parte risponde ad una crisi di identità della città di Milano nella sua indefinitezza amministrativa metropolitana. Quando proprio dieci anni fa, nelle funzioni di assessore regionale al territorio, proposi alla commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di apporre il vincolo paesistico relativo ai Navigli Grande e Pavese, sostenni la necessità di comprendere nella perimetrazione del vincolo, oltre al manufatto idraulico, ambiti ed aree di rilevanza storica e percettiva, proprio per recuperare identità storiche ed urbanistiche della città di Milano.
L'idea guida non era quella dell'apposizione di un vincolo museale, che congelasse lo status quo o al massimo prevedesse interventi di ripristino del paesaggio preesistente, nel rispetto delle memorie fotografiche. L'idea era quella di indirizzare il recupero edilizio e le nuove costruzioni in coerenza con la memoria e le tradizioni del disegno architettonico ed urbanistico dei luoghi, con piazze, slarghi, spazi verdi, strade pedonali che possano valorizzare i cortili. Il vincolo è sopravvissuto ad ogni ricorso al TAR, non ha impedito recuperi e nuove edificazioni ma ha certamente bloccato scempi, come lo sviluppo di palazzi di trenta piani in vetrocemento che era già iniziato e a tutt'oggi mortifica l'area. E' per questo che comitati di cittadini chiedono l'estensione del vincolo alla Darsena e alla Conca di Viarenna.
Il coordinamento tra istituzioni che propone il Presidente Formigoni può costituire una grande opportunità se ha la consapevolezza che la circolazione di questa straordinaria risorsa che è l'acqua significa e risignifica il tessuto urbano e sociale circostante. Per questo insieme ad una conferenza dei servizi che armonizzi risorse e funzioni delle diverse amministrazioni con gli strumenti urbanistici esistenti e capace di promuovere e dialogare con una consulta aperta alle esperienze associative ed accademiche interessate, questo lavoro si deve sostanziare nella volontà di definire una "carta per i Navigli" affinché il sistema composto da navigli, alzaie, aree verdi ed agricole, edifici di archeologia industriale e cascine venga recuperato e consegnato all'uso sociale.
Le alzaie devono essere ampliate, arretrando muri ed impedimenti, diventando piste ciclopedonali con aree di sosta attrezzate ed ampio verde di arredo. Le edificazioni recuperate, di archeologia industriale e non, o nuove devono avere destinazioni d'uso che vivifichino la vita sociale: residenza, artigianato, terziario professionale, attività culturali e per il tempo libero. Il verde agricolo deve essere mantenuto tale, quello residuale va' sottratto agli abusi e connesso al verde pubblico esistente e reso socialmente fruibile.
Questo processo di rivivificazione di una intelaiatura urbana e metropolitana deve essere pubblico ed aperto ad osservazioni e suggerimenti avvalendosi, innanzitutto, del supporto della rete digitale utilizzando la Rete Civica. Ciò che ho descritto non è la carta dei sogni della Città dei Navigli, bensì l'unica via di partecipazione attiva alla produzione di qualità urbana valorizzando una memoria viva. Finalmente, con grave ritardo e con i sospetti e le diffidenze, per usare eufemismi, tra gli amministratori delle principali amministrazioni locali, pensiamo alla Serravalle, si è iniziato a ipotizzare la creazione di una città metropolitana, come previsto dalla Costituzione.
Il confronto tra consorzi, parchi, comuni, provincie e regione, intorno al sistema dei Navigli come opportunità di qualificazione urbana, territoriale e sociale potrebbe utilmente contribuire alla definizione della sua identità e, in parte significativa, del suo ruolo e della sua funzione.
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