AMBIENTE: KYOTO; VERDI, GOVERNO RATIFICA MA AGISCE CONTRO
SI' AGLI INVESTIMENTI MA CONTRO LA 'LUNARDIZZAZIONE' DELL'EUROPA
(ANSA) - MILANO, 8 DIC - Il governo italiano ha ratificato il
Protocollo di Kyoto, ma le politiche concrete nei diversi
settori responsabili delle emissioni di gas serra sono
decisamente in contrasto con la riduzione di CO2, primo fra
tutti il settore dei trasporti. Questa, in sintesi, l'accusa
lanciata al governo italiano dai Verdi durante il convegno in
corso oggi a Milano 'Reti transeuropee di trasporto e
cambiamenti climatici'.
''Dal 1990 al 2001 - ha detto la senatrice dei Verdi Anna
Donati - le emissioni in Italia sono aumentate del 7,3%, mentre
in Europa si sono ridotte del 2%, e i trasporti hanno
contribuito con un incremento del 19%. Questo significa che l'
Italia, per rispettare gli impegni del Protocollo di Kyoto di
ridurre le emissioni entro il 2012 del 6,5% rispetto al 1990 e
tenendo conto dell'incremento avuto in questi anni, dovrebbe
ridurre le emissioni del 15%''.
''Siamo qui per parlare di reti transeuropee di trasporto
proprio durante il Cop9 - ha detto Monica Frassoni, presidente
del gruppo Verdi-Alleanza Libera Europa al Parlamento europeo -
perche' il problema dei trasporti ha un impatto assolutamente
decisivo nel nostro continente per decidere se l'Europa rispetta
o no i criteri di Kyoto che lei stessa si e' data e che il
nostro governo nazionale ha dichiarato essere l'elemento
cruciale della sua diplomazia internazionale. L'obiettivo che
abbiamo e' quello di dimostrare che se noi continuiamo ad avere
una strategia transeuropea che non tiene conto che l'aumento di
strade, autostrade e grandi infrastrutture ci porta in una
direzione opposta a quella della realizzazione dei criteri di
Kyoto, e' evidente che facciamo semplicemente propaganda''.
''Noi Verdi - ha aggiunto Frassoni - rifiutiamo l'etichetta
di quelli che dicono sempre no e siamo a favore degli
investimenti. Ma, prima di tutto, l'Europa non ha il dovere di
finanziare delle grandi infrastrutture. Se noi continuiamo in
quest'opera di 'lunardizzazione' dell'Europa, in cui pare che
ormai bisogna solamente mettersi li' a negoziare quale grande
infrastruttura viene finanziata, e' chiaro che allora siamo di
fronte ad un'Europa che, come l'Italia, si dedica a redigere
delle liste di opere, senza considerare il Protocollo di Kyoto,
ma anche senza avere un'attenzione particolare al loro impatto
ambientale e alla loro possibilita' di finanziamento''. (ANSA). |