Cari amici,
vi segnalo questa interessante inziativa della Fondazione Roberto
Franceschi.
Ciao
Fiorello
----- Inoltrato da FIORELLO CORTIANA/SENATORI/SENATO il 20/01/2004 13.36
-----
|---------+---------------------------------->
| | "Fondazione Roberto |
| | Franceschi" |
| | <infofondfranceschi@fas|
| | twebnet.it> |
| | |
| | 19/01/2004 10.33 |
|---------+---------------------------------->
>-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------|
| |
| Per: "Lista Fondazione" <infofondfranceschi@fastwebnet.it> |
| Cc: |
| Oggetto: invito alla Bocconi |
>-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------|
Roberto Franceschi
dalla memoria
un progetto per il futuro
venerdì 23 gennaio 04 alle ore 20,30 presso
Aula Magna Università Bocconi - via Sarfatti, 25 - Milano
In occasione della presentazione del nuovo sito www.fondfranceschi.it,
la Fondazione Roberto Franceschi onlus e l'ISU Bocconi promuovono
una serata di riflessione e dibattito su:
Cultura digitale: diritto o privilegio?
(il diritto universale alle nuove tecnologie)
Benvenuto Carlo Secchi Magnifico Rettore Università L.
Bocconi
Intervengono Elio Borgonovi Doc. Econ. delle az.e amministr.
pubbliche Università L. Bocconi
Fiorello Cortiana Senatore dei Verdi-Ulivo
Carlo Formenti Docente di Storia e Tecnica dei
New Media- Università di Lecce
Stefano Maffulli Free software foundation
europe
Gigi Mansani Docente di diritto
Università di Pavia
Luca Molina Mediatria s.r.l.
Raf Valvola Scelsi Decoder.it
Umbero Sulpasso Presidente International
Multimedia University
Moderatore Marco Donati Fondazione Roberto Franceschi-onlus
In allegato la traccia introduttiva al tema della serata
Nel ringraziare per l'attenzione, porgiamo i
migliori saluti.
--------------------------------------------------
FONDAZIONE ROBERTO FRANCESCHI o.n.l.u.s.
Via E. De Marchi 8 - 20125 Milano
sito www.fondfranceschi.it
e-mail infofondfranceschi@fastwebnet.it
--------------------------------------------------
Non desiderando notizie sulla nostra attività, la
preghiamo di risponderci
con "no aggiornamenti"
Cultura digitale: diritto o privilegio?
Lo sviluppo della società informatizzata ha portato con sè nuovi
interrogativi in tema di diritti umani. Diritti di accesso e di espressione
innanzitutto, diritto alla conoscenza, allo scambio, alla riservatezza dei
dati personali, diritto allinformazione.
Molti di noi hanno cominciato in tempi non lontani (per la verità sembrano
anni luce) a digitare stringhe di comando visibili su schermi monocromatici
e su macchine che avevano sistemi operativi residenti su floppy disk.
Erano i tempi in cui le relazioni in rete muovevano i primi, timidi, passi
e mettevano in contatto le comunità scientifiche rendendo disponibile a
tutti il sapere e le conoscenze che ciascuno contribuiva a incrementare.
Oggi molto è cambiato. Il personal computer ha profondamente trasformato il
nostro modo di
comunicare e di relazionarci con i mondi circostanti. Internet ha abbattuto
lunità di tempo e di luogo nella relazioni umane.
Software con interfacce amichevoli, hanno permesso una rapida espansione
di questi nuovi
modi della comunicazione. La facilità duso, linterfaccia grafi ca, ha
comportato però, nel tempo, una progressiva perdita di consapevolezza
nelluso degli strumenti (applicativi) e delle macchine (hardware) che ne
permettono leseguibilità.
Software che esplicano funzioni (la videoscrittura per esempio) sono
diventati sinonimo stesso delle attività svolte (Word). Il software non si
compera però come ogni altro bene. Se ne acquisiscono i diritti duso non
trasferibili ad altri. Oggi chiunque si collega a internet, riceve un sms o
fa una telefonata, rimane registrato negli archivi del gestore della
connessione (telefonica o telematica) per cinque anni.
Luso inconsapevole (e le strategie di mercato delle grandi aziende del
settore) ci ha portato ad abbandonare, nel tempo, lattenzione alla
compatibilità, convincendoci che ciò che veniva visualizzato sul nostro
monitor, elaborato da programmi residenti sul nostro hard disk, avrebbe
potuto/dovuto naturalmente vedersi identico in qualsiasi altra parte del
mondo, su qualsiasi altro pc.
Nuovi software sempre più esigenti in termini di risorse ci hanno
costretto/indotto a pianifi care la sostituzione dei nostri personal con
cadenze sempre più ravvicinate.
In rete non transitano più solo idee nella forma di caratteri ASCI ma
immagini, suoni, contenuti multimediali. La spettacolarizzazione dei
contenuti veicolati dal web ci ha imposto/fatto desiderare connessioni
sempre più veloci e performanti.
Il mondo, in sostanza, é alla portata di tutti tranne per chi possiede un
modem a 28 Kbs (o
peggio ancora per chi non lo possiede affatto). Nuove diseguaglianze si
riproducono tra uomini, nuove discriminazioni aumentano le distanze tra i
popoli. il divario digitale non è soltanto una delle grandi differenze tra
mondo ricco e mondo povero, è anche ciò che caratterizza le società
tecnologicamente più evolute.
Dove le donne non hanno accesso alla rete, dove ce lha solo chi è
diplomato o laureato, dove per averlo occorre poter pagare costose
bollette, sono tutte situazioni che illustrano il gap digitale tra chi ha
(have) e chi non ha (have-not).
È possibile dunque riappropriarsi criticamente di una tecnologia che sembra
incamminata sempre più alla esaltazione delle differenze e alla creazione
di strumenti di controllo di massa?
Esiste la possibilità di un approccio etico al problema? LOpen Source, il
Free Software sono
risposte politiche oltreché alternative al pensiero unico che sovrasta
questo mondo?
È possibile praticare comportamenti antagonisti al sistema dominante e alle
logiche economiche e competitive che lo sottendono?
Di questo e altro vorremo discutere la sera del 23 GENNAIO 2004 nel nostro
consueto appuntamento della memoria.
Loccasione (il pretesto) è la presentazione di un prodotto editoriale
particolare: il nostro nuovo sito internet realizzato con tecnologie open
source. Contenuti e tecnologie che vorremo condividere con chiunque abbia
intenzione e voglia di progettare il nuovo mondo possibile. |
|