L´INTERVISTA
Il segretario dei Comunisti italiani: "Niente liste civiche per il 2006"
Corso: inutile rincorrere i moderati
È il lavoro la priorità per Milano
Ora ci sono tutte le condizioni per vincere Vorrei puntare su una donna con esperienza amministrativa
STEFANO ROSSI
da Repubblica - 12 aprile 2005
Francesca Corso, segretario provinciale dei Comunisti italiani e assessore in Provincia, prima che me lo dica lei, le chiedo io di parlare di Comunali 2006 partendo dal programma, non dai nomi.
«Esattamente. Milano deve guardare all´hinterland, non solo dentro se stessa. Problemi come la casa, i trasporti, l´inquinamento non sono risolvibili se non con una diversa dimensione territoriale: la città metropolitana, prevista dalla riforma del titolo V della Costituzione».
Ne parlava già la legge 142 del 90 ed è rimasta lettera morta.
«Però è nel programma del presidente della Provincia, Filippo Penati, e caratterizza la proposta politica di noi Comunisti italiani.
Dovremo parlare con i Comuni dell´hinterland, spiegare che non perderanno le loro prerogative ma le eserciteranno in modo diverso, con benefici per tutti. La Provincia nel nuovo assetto metropolitano sarà superata».
Due cose. La prima: lei non sembra voler portare Penati al Comune ma, addirittura, il Comune a Penati.
«Non escluderei nulla a priori».
La seconda: la città metropolitana è tutta da costruire, per ora si vota per Milano come sempre. Quali i programmi, allora?
«Il primo punto è il lavoro. Un percorso a ostacoli, la legge 30 crea la precarietà permanente. Poi istruzione, immigrazione, carceri. E la casa, con più edilizia popolare, affitti calmierati. Anziani, disoccupati e giovani hanno sperimentato le risposte modestissime di questa giunta e il conseguente aumento della povertà».
Inutile blandire il voto moderato e i riformisti.
«Certo. Proponiamo la confederazione della sinistra: noi, Rifondazione, i Verdi uniti in un progetto riformatore. No a transfughi della Cdl o a liste civiche. In un momento di forza dei partiti di centrosinistra non servono stampelle».
Darete l´impressione di rivolgervi alla società civile solo quando siete in difficoltà.
«È vero. È un problema aperto, da discutere con la società civile per capire se è meglio una lista civica o la partecipazione dei singoli nelle liste».
Lei è molto ottimista. In un modo o nell´altro, si vince.
«Siamo molto vicini al Comune, secondo me, le condizioni per il sorpasso ci sono tutte».
Volete un nuovo welfare, ma a Palazzo Marino troverete le casse vuote, dopo le cessioni di quote di aziende remunerative per il Comune azionista.
«Non c´è dubbio. In Provincia abbiamo dovuto rifare tutte le delibere del centrodestra sulla cartolarizzazione. Era una svendita. Trovare le risorse finanziarie in Comune sarà molto impegnativo».
Il candidato sindaco. Un nome adesso ce lo fa?
«Quelli che girano sono tutti eccellenti. Io vorrei una donna, con esperienza amministrativa».
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