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PRIMA REPUBBLICA VERSUS BERLUSCONI
E' un problema di lessico ma non solo. Sono ritornati i democristiani nella politica e sui giornali italiani. Provate a leggere la crisi attuale analizzando il linguaggio. Il Cavaliere lo aveva semplificato, aveva condannato a morte le ipocrisie, decretando la fine delle convergenze parallele e degli equilibri piu' avanzati. Follini e gli altri vecchi avevano dovuto abbozzare. Ma con la crisi hanno ripreso fiato. Ci vuole un nuovo patto di fiducia con gli italiani, hanno attaccato i folliniani. E Berlusconi, ignorando il passo indietro lessicale: 'Non vi libererete troppo facilmente di me'. Folliniani: è necessario un segnale deciso di discontinuità. E Berlusconi: 'Scordatevelo'. Folliniani: 'Non stiamo chiedendo una crisi al buio'. E Berlusconi: 'Ha detto sì e poi si è rimangiato tutto'. Folliniani: 'E' saltato il quadro politico'. E Berlusconi: 'Non posso perdere il mio tempo con questi qua'. Folliniani: 'Servono nuove ricomposizioni'. E Berlusconi: 'Non me
la sento di fare queste pagliacciate'.
Crisi pilotata, appoggio esterno, governo balneare, rinnovato impegno, crisi irreversibile: Moro sarebbe orgoglioso di loro. Tanto vale mandare avanti De Mita, che scalpita. Berlusconi risponde con 'roba da prima repubblica', 'me ne andrei se ci fosse un Van Basten in panchina', 'vi scriverò una cartolina dalle Bahamas'. Il linguaggio da bar era l'unica cosa che mi piaceva del Cavaliere. Mi mancherà.
Claudio Sabelli Fioretti
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