Gentilissime/i
Con questo riassunto vi presentiamo la ricerca sulle attività nel 2001 del servizio per gravi emarginati sociali SOS della Fondazione Exodus, attivo alla Stazione Centrale di Milano dal 1990, grazie ad un Protocollo dIntesa con le Ferrovie dello Stato.
Trovate la ricerca in attach zip
Anche nellanno 2001 il servizio ha avuto una grossa quantità di contatti, 13.371, corrispondenti a 1.539 persone.
I flussi giornalieri sono stati in media di 60/80 unità con picchi di 88 presenze.
Una grossa fascia di persone è stata costituita prevalentemente da migranti extracomunitari (con una elevata percentuale di donne) ed italiani giunti a Milano da altre regioni.
Il flusso migratorio extracomunitario è certamente ben visibile nel raggruppamento costituito da 849 stranieri rilevati, dei quali 210 donne. Una condizione legata nella maggioranza dei casi a condizioni di irregolarità e che si presenta assolutamente invisibile, sia alle rilevazioni, sia a dinamiche di controllo e tutela, sia infine a improbabili percorsi di integrazione sociale legale. Desta preoccupazione la percezione di una progressiva infiltrazione di fenomeni illegali e di un enorme sfruttamento allinterno di queste masse di persone giunte in Italia con una speranza di lavoro e integrazione.
E certamente questa massa critica composta da centinaia di unità stanziali, che ha modificato negli ultimi anni la situazione della Stazione Centrale di Milano, confondendo la mappatura della popolazione in condizioni di disagio presente nella zona; a fronte di una costante, se non fortemente ridotta affluenza di altre fasce di disagio (tossicodipendenti, alcolisti, clochard, psicotici e giovani con problemi di disadattamento e di inserimento sociale, popolazioni storiche della Stazione), proprio la massiccia componente extracomunitaria proveniente dallEst europeo ha aggravato la situazione. Non possiamo paragonare tale fenomeno, sviluppatosi negli ultimi tre anni, con altri flussi migratori precedenti del decennio degli anni novanta e provenienti in sequenza da nord Africa, Albania e Kosovo, che si presentavano in maniera assolutamente più ridotta, transitoria e non stanziale.
Il pur lodevole, aumento di risorse socio assistenziali pubbliche, private e del volontariato in Stazione Centrale negli ultimi anni, (in particolare oltre alla storica azione di Fratel Ettore e di SOS dal 1990, ricordiamo le strutture che maggiormente hanno lavorato in rete: City Angels 1995, Associazione Progetto Arca 1996, Unità Mobili ASL 1997, Centro Aiuto Comune di Milano 2000) non ha influito (se non grazie allaccoglienza di Fratel Ettore per centinaia di donne dellEst e del Dormitorio messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato e gestito dalla Fondazione Fratelli di San Francesco e dai City Angels) su questa fascia di irregolari verso i quali non è prevista alcuna azione ne integrativa, ne di controllo.
Altrettanto costante è laffluenza delle ben più complesse situazioni di persone con problemi di tossicodipendenza, provenienti in prevalenza da altre province, e regioni italiane, oltre al dato pressoché stabile di persone extracomunitarie con problemi di abuso di sostanze per le quali, fra mille difficoltà, SOS ha attrezzato a Milano dal 1991, insieme al Centro Aiuto Dipendenze, CAD, un circuito di cura e presa in carico socio sanitaria che ha quantificato negli anni parecchie centinaia di pazienti stranieri.
Dopo 11 anni di attività SOS ha rilevato il contatto con 3027 Tossicodipendenti.
Certamente significativo è il dato rilevato di 167 nuovi tossicodipendenti registrati nel 2001 e di altri 143 presenti nello stesso anno, già conosciuti da SOS negli anni precedenti e presenti nella zona. Una mole di lavoro complessa e difficile su questa fascia, che ha quantificato nel 2001 su 310 persone, 4342 contatti, con una media di 14 contatti a persona, ma che ad una osservazione più approfondita rileva una sola persona 178 volte. Losservazione conferma anche questanno che Milano è la meta privilegiata per gruppi di tossicodipendenti extraterritoriali migranti allinterno del nostro paese con un grosso impegno da parte di SOS e dei servizi pubblici. Dato di realtà che non andrebbe sottovalutato nellelaborazione di strategie di sistema idonee ad affrontare il problema nella sua specificità lombarda e milanese in particolare.
La ricerca dettaglia gli interventi svolti.
Lanalisi di questo sottogruppo, ben svolta dai nostri operatori porta certamente a ribadire la necessità di una continua azione di bassa soglia, di relazione, ascolto, orientamento e di assistenza primaria, in un lavoro sempre più integrato fra risorse pubbliche e private, specifiche e aspecifiche. Tali azioni sono quelle che offrono maggiore garanzia nella tutela e nella cura di queste persone da una parte e con il risultato indiretto di ridurre e contenere il loro impatto negativo sul territorio. Il criterio relativo alla sicurezza meglio si declina per noi nelle funzioni di protezione sociale delle fasce deboli, ove la presa in carico, il contenimento e la riduzione dellabbandono e dellisolamento sociale, danno certamente maggiori risultati che non una velleitaria politica sicuritaria o repressiva.
In tal senso, insieme ad altre associazioni già operative nella zona e facenti parte del Comitato Stazione Centrale, (composto da SOS Fondazione Exodus, City Angels, Associazione Progetto Arca, Fondazione Fratelli San Francesco e con ladesione del Comune di Milano) SOS ha progettato e proposto da alcuni anni, un ampliamento delle proprie attività di aggancio ed assistenza in un Centro diurno a bassa soglia in area della Stazione più decentrata rispetto allattuale collocazione di SOS, in modo da poter svolgere, in sinergia fra le associazioni, la propria azione, su gruppi di 120/150 unità giornaliere. La proposta di spostamento della sede SOS è anche contingente alloperazione di restyling che verrà svolta da Grandi Stazioni Spa sullarea Stazione Centrale. Ristrutturazione architettonica e delle aree commerciali che tenga conto di un piano di intervento sociale rivolto alle fasce di emarginazione grave presenti,
basandosi sullesperienza sul campo delle associazioni che in tutti questi anni vi hanno operato, se vuole essere veramente efficace in una reale azione di risanamento della zona.
Successivamente nella ricerca, lanalisi a campione su un sottogruppo di 127 tossicodipendenti che attraverso SOS hanno utilizzato il servizio di accoglienza notturna per tossicodipendenti attivi senza dimora, gestito dallAssociazione Progetto Arca, ha consentito di individuare alcune linee di estrema efficacia nellazione svolta.
Non esitiamo a definire tali risultati eccezionali in un lavoro congiunto fra SOS, Associazione Progetto Arca, SerT milanesi (in particolare il Distretto 3 dellASL Milano) ed altri enti della rete, che ha visto su 127 persone tossicodipendenti senza dimora inserite al centro notturno con semplice richiesta di posto letto, in ben 53 casi il loro successivo inserimento in strutture residenziali terapeutico riabilitative o di pronto intervento.
Ciò è a nostro avviso la miglior conferma, al di là di tutte le diatribe ideologiche e di tutte le parole spese negli ultimi mesi in tema di tossicodipendenze su fronti e tribune politiche contrapposte, di come un servizio di pura riduzione del danno possa efficacemente inserirsi in un progressivo contesto di miglioramento delle persone, nellevoluzione a ponte di più articolate e complessive richieste e risposte, anche terapeutiche. Utilizzando quindi senza alcuna preclusione ideologica tutte le risorse esistenti ai fini del miglioramento della condizione e della qualità di vita delle persone e della riduzione dei rischi derivati dallabuso di sostanze.
Ci sembra in tal senso di veder finalmente sbaragliata dal punto di vista metodologico e scientifico, qualsiasi velleitaria impostazione ideologica che voglia vedere una separazione fra lazione di prevenzione terziaria, o di riduzione del danno e lazione di prevenzione secondaria e/o riabilitativa, ponendole entrambe invece in un continuum di interventi articolati, integrati e multimodali. Sapendo ovviamente utilizzarli e calibrare nelle complesse e diverse vicende che caratterizzano la vita della persona tossicodipendente.
La costante osservazione ed intervento sul territorio portano a rilevare anche questanno, la rimarchevole assenza di una struttura di accoglienza notturna per donne con problemi di dipendenza attiva da sostanze: le più esposte ai rischi ed ai pericoli della vita di strada, oltre alla loro frequente cronicizzazione, che in maggior misura dei maschi abbiamo drammaticamente rilevato e documentato negli anni in numerose ricerche ed articoli.
Proprio verso questo bisogno individuato come prioritario da anni in tutti i contesti tecnici di settore e da anni eluso, il servizio SOS della Fondazione Exodus si è proposto per lanno 2002 per la gestione di un centro di accoglienza notturna per donne con dipendenza attiva da sostanze stupefacenti. Un piccolo centro con 5 posti letto a rotazione di 15 giorni per un bacino dutenza potenziale di 80/100 unità annue, pensato su un modello simile, pur nelle sue specificità, al già sperimentato centro di accoglienza notturna per uomini gestito in collaborazione con lAssociazione Progetto Arca e simile ad altre strutture già attive in ambito nazionale ed estero.
La richiesta di finanziamento è stata presentata per un modesto costo annuo complessivo sulla legge 328 e sulla legge 45 nella speranza che nelluna o nellaltra sia approvata.
La ricerca che vi presentiamo mette in luce alcuni dati che, seppur vedono la situazione della Stazione Centrale di Milano nettamente migliorata da dieci anni a questa parte, presenta ancora delle grosse variabili per le quali è assolutamente necessario proseguire nel lavoro di assistenza ed accoglienza delle fasce di grave emarginazione.
La nostra esperienza sul campo e le conoscenze acquisite sulla strada in più di dieci anni in questo difficile crinale della vita sociale, ci spronano a proseguire nellopera sin qui compiuta a favore dei nostri assistiti e della città.
Grazie per lattenzione
Maurizio Rotaris
Responsabile SOS Stazione Centrale
Fondazione Exodus
Gennaio 2002
Potete trovare la ricerca anche allindirizzo Internet www.retecivica.mi.it/drogasuweb
allinterno dellOsservatorio nazionale sulle droghe Droga su web che SOS ha creato nel giugno 2001 con la collaborazione della Rete Civica di Milano.
Il più completo indice delle risorse nazionali presenti su Internet in tema di droghe.
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Vieni a trovarmi all'SOS della Stazione di Milano
http://digilander.iol.it/mostrasos/
oppure all'Osservatorio nazionale sulle Dipendenze Drogasuweb
www.retecivica.milano.it/drogasuweb
Iniziativa nata dalla collaborazione di SOS Stazione Centrale ed RCM
O sul sito della nostra Fondazione
http://exodus.it
Consiglio inoltre una visita ai nostri siti
http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/ReteCittadiniMilano/
la Conferenza politica dei cittadini milanesi e
http://www.retecivica.milano.it/ricercasocialestorica
approfondimenti storici e sociali |
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